“A Gaza i confini sono chiusi, prigione a cielo aperto per un milione e 700 mila persone. Le merci entrano con i camion da Israele. Chi decide è seduto a Tel Aviv.
A Gaza i frutti della terra sono una sfida quotidiana. I contadini mani nodose e occhi scuri, tentano di rivendicarne la proprietà, il diritto di coltivare. Ma in mezzo c’è la zona cuscinetto dove accanto ai pomodori trovi le pallottole di Israele. Il diritto al lavoro diventa una sfida e la terra muore.”
A Gaza a Kahn Younis (zona sud-est della striscia) dal 2007 al 2013 la Rete Radiè Resch ha sostenuto collaborando con il Palestinian Center for Organic Agriculture (organizzazione palestinese non governativa creata nel 2003 da un gruppo di agronomi) la realizzazione delle “case verdi”, un progetto di agricoltura biologica in zone rurali lontane dagli abitati più esposti alle micidiali offensive dell’esercito israeliano. Sfruttando i rifiuti organici sono stati coltivati sui tetti delle case e nella poca terra ai loro margini prodotti non inquinati da pesticidi. L’obiettivo è stato aiutare famiglie numerose prive di reddito a dotarsi dei mezzi necessari a migliorare le proprie condizioni di vita oltre che a dare lavoro a disoccupati qualificati nel ramo. Le rappresentanti di ciascuna famiglia hanno seguito un corso pratico tenuto da un agronomo. Sono state consegnate sementi, piante, erbe mediche. Sopra il tetto di ogni casa è stata impiantata una serra e un impianto di irrigazione. Il progetto per ogni famiglia è durato sei mesi; durante questo periodo tecnici specializzati ne hanno seguito l’andamento e fornito gli opportuni consigli per migliorare il rendimento. Per ogni ciclo sono state selezionate sempre 20 nuove famiglie.
Dall’estate 2013 il progetto, su richiesta dell’unità femminile del PCOA ben consapevole delle esigenze delle famiglie, è rivolto a sostenere famiglie povere che non dispongono di terreni agricoli, con bambini bisognosi di latte ad alto potere nutritivo.
Ogni nucleo riceve una pecora gravida da custodire del cortile della propria abitazione, 9 galline da uova, il foraggio e il mangime per poter alimentare gli animali. Anche in questo caso le donne seguono un corso pratico e sono seguite da personale esperto. Questa operazione è intitolata alla memoria del compianto dottor “Tonino Gargiulo”, che organizzò il primo gruppo della Rete Radiè Resch a Salerno nel lontano 1976.
“A Gaza, un tempo ricco porto del Mediterraneo e terra fertile, si vie di aiuti umanitari, mera sopravvivenza e nessuna vita, perché non sono i gazawi a decidere cosa entra e cosa esce”.